RICONOSCIMENTO ALLA MEMORIA DEI DUE INTERNATI MILITARI ITALIANI MARTINO CHIARI E FERNANDO FERRARI

Riconoscimento_1L’Amministrazione Comunale ha invitato i figli di Chiari e Ferrari in Consiglio Comunale per sottolineare un esempio di sacrificio per la costruzione dell’Italia democratica

Durante la seduta del Consiglio Comunale di ieri, lunedì 23 febbraio, il Sindaco di Poviglio Giammaria Manghi ha invitato nella Sala Consigliare Paolo Chiari e Ivan Ferrari, rispettivamente figli di Martino Chiari e Fernando Ferrari, due defunti cittadini povigliesi che durante la Seconda Guerra Mondiale erano diventati I.M.I., ossia Internati Militari Italiani.

L’occasione ha permesso al Sindaco Manghi di consegnare, dinnanzi al Consiglio Comunale e ai presenti tra il pubblico, ai figli di Chiari e Ferrari il gagliardetto, simbolo ufficiale del Comune di Poviglio, e una copia della Costituzione, emblema dell’Italia repubblicana e democratica. 

Il riconoscimento rappresenta un ulteriore omaggio alla memoria dei due povigliesi catturati e deportati nei giorni immediatamente successivi alla proclamazione dell'Armistizio di Cassibile del ’43; il 27 gennaio scorso infatti, proprio durante la Giornata della Memoria, Paolo Chiari e Ivan Ferrari avevano ricevuto in Prefettura la medaglia d’oro alla memoria dei loro padri.

“Ritengo sia fondamentale riportare alla luce questo pezzo di storia, ancora oggi spesso ignorata, che solo ora inizia ad affiorare anche grazie all’impegno della Presidenza della Repubblica. – Ha sottolineato il Sindaco Manghi. – Offrire un riconoscimento alle famiglie degli Internati Militari Italiani è un momento importante per la comunità, che valorizza esempi di sacrificio per la costruzione dell’Italia repubblicana e democratica, rendendo omaggio a quelle persone che, dopo l’armistizio, scelsero di non continuare a combattere e furono inviate in campi di detenzione come “prigionieri di guerra”. In seguito diventarono “internati militari” e, dal ’44 alla fine della guerra, “lavoratori civili” sottoposti a lavori coatti e senza tutele”.

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