Lambrusco e Parmigiano Reggiano, due tesori del nostro territorio da difendere da dazi e difficoltà produttive

È stata una serata caratterizzata da grande partecipazione quella che si è svolta mercoledì 30 ottobre 2019 al circolo del volontariato Kaleidos con il convegno dal titolo “Lambrusco e Parmigiano Reggiano, i tesori del nostro territorio”, che ha chiuso gli appuntamenti di questa edizione della Fiera di Ottobre.

Davanti a numerosi rappresentanti di imprese agricole locali e associazioni di categoria, i protagonisti della serata sono stati il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli e il presidente del Consorzio Vini reggiani e vicepresidente del Consorzio Tutela vini Emilia Davide Frascari, incalzati dalle domande del giornalista Gianni Verzelloni.

Ad aprire l’incontro sono stati i saluti della sindaca Cristina Ferraroni che, dopo aver ringraziato le realtà locali che hanno contribuito al rinfresco (latteria sociale San Bartolomeo, latteria sociale Lora, caseificio L’Allegro, latteria La Grande e Cantina sociale di Gualtieri), ha sottolineato l’importanza delle produzioni locali e dell’attenzione al biologico in un contesto – quello reggiano – che rappresenta un pezzo significativo dell’economia nazionale.

La serata è stata arricchita anche da un videomessaggio dell’onorevole Antonella Incerti, capogruppo in commissione Agricoltura alla Camera (assente in quanto impegnata in aula a votare la fiducia al decreto Salva Imprese), che ha ricordato di aver recentemente presentato in commissione una risoluzione che impegna il governo a farsi promotore presso le competenti sedi dell’Unione Europea affinché venga attivato un tavolo negoziale con le autorità statunitensi per analizzare la situazione dei dazi nei vari settori produttivi e per trovare un punto di incontro che vada a beneficio di tutti, in particolare dei produttori agroalimentari.

Il dibattito ha approfondito in particolare il tema dei dazi. Il presidente Bertinelli ha ripercorso le ultime tappe di questa delicata vicenda e ha sottolineato come gli Stati Uniti stiano attuando “un attacco alle indicazioni geografiche, cioè ai prodotti il cui nome è riferito a un luogo ben preciso. E in questo contesto il Parmigiano Reggiano sarà uno dei prodotti più colpiti”. Per ovviare a questa situazione, il Consorzio ha mosso e muoverà importanti passi: “Da mesi avevamo intuito che si sarebbe arrivati a questo, e di conseguenza abbiamo scelto di lavorare di diplomazia, istituendo un nostro ufficio a Washington da dove gestiamo direttamente i rapporti con gli Usa. Il 5 novembre saremo a Bruxelles per chiedere all’Unione Europea di istituire un fondo per compensare le perdite di vendita degli operatori italiani, stimate intorno al 40%. Chiediamo che l’Europa sia al fianco dei consorzi per difendere e tutelare la denominazione”.

A seguire il presidente Frascari ha elencato i dati provinciali relativi alla vendemmia: a Reggio Emilia sono stati pigiati un milione e 493mila quintali di uva rispetto al milione e 543mila quintali dell’anno scorso. A Modena, invece, il calo è stato addirittura del 23%, con un milione e 78mila quintali pigiati. “In generale – ha spiegato Frascari – il distretto del lambrusco ha perso il 14%, e se in questo calcolo comprendiamo anche l’uva, si arriva al 20%. Un dato che va oltre le previsioni e che fa riflettere. Da un recente incontro con i produttori si è convenuto di non superare il prezzo dei 5 euro per grado, ma non è detto che l’aumento del prezzo compensi le perdite”.