L’oasi ex Cave Corazza gode di ottima salute. È questo il responso del censimento dell’avifauna condotto dal Wwf negli ultimi tre anni. Un imponente lavoro di osservazione e ascolto di tutte le specie ornitologiche nidificanti, svernanti e migratrici che frequentano l’oasi povigliese.
Il risultato è andato oltre le aspettative: 58 specie presenti, alcune delle quali (ben 17) considerate a rischio e inserite tra le specie particolarmente protette a livello europeo.
Una di queste è il torcicollo (Jynx torquilla), un piccolo picchio così chiamato per l’abitudine di torcere continuamente il collo se minacciato da un predatore. Non è molto facile vederlo, sia per la colorazione sia per le sue abitudini schive. Nutrendosi esclusivamente di invertebrati, la nidificazione del torcicollo è indicatore di un’elevata naturalità dell’oasi, grazie alla presenza di tanti alberi maturi e di abbondante legno morto, sotto forma di tronchi caduti o in piedi.
La diversità di ambienti quali zone boscate, siepi, prati stabili e zone umide contribuiscono a un risultato così importante – da un punto di vista conservazionistico – da certificare l’oasi, nonostante le dimensioni, come uno scrigno di biodiversità tra i più importanti della pianura emiliana.
Tra le altre specie presenti si segnalano inoltre totavilla (Lullula arborea), allodola (Alauda arvensis), pispola (Anthus pratensis), lodolaio (Falco subbuteo) e assiolo (Otus scopus).